Questo mese, il Parlamento europeo ha tenuto una udienza sullo stato di avanzamento del Piano pluriennale (MAP) per il Mar Baltico. Le parti interessate della regione sono state invitate a condividere il loro punto di vista e le loro preoccupazioni, tra cui LIFE, rappresentata da Katarzyna Stepanowska con una presentazione sui pescatori su piccola scala nel Mar Baltico. L'autrice ha fornito dettagli sul declino del merluzzo del Baltico orientale nella regione, in corso da decenni.
Nel corso dell'audizione è emerso chiaramente che le parti interessate considerano il MAP, adottato nel 2016 per gestire in modo sostenibile merluzzo, aringa e spratto, un fallimento. Jarek Zieliński, presidente del BSAC (Consiglio consultivo del Mar Baltico), ha dichiarato che i membri del BSAC sono favorevoli a una riforma del piano di gestione. Cathrine Pedersen Schirmer, dell'associazione Società danese per la conservazione della natura ha sostenuto che tutti e tre gli obiettivi legislativi del POP non sono stati attuati.
Inoltre, il MAP non è riuscito a proteggere adeguatamente i pescatori artigianali, che rappresentano oltre 90% della flotta in termini di numero di imbarcazioni e forniscono 65% di posti di lavoro in mare, ma ricevono solo 7% del pescato. Come se non bastasse, 90 % della biomassa ittica estratta dal Mar Baltico è destinata alla lavorazione industriale, principalmente come farina di pesce e olio di pesce per l'alimentazione animale.
Vesa Tschernij del Centro marino del Comune di SimrishamnSvezia, ha sottolineato il netto contrasto tra la pesca alimentare e la pesca di riduzione, osservando che è necessario un numero di pesci undici volte superiore per generare lo stesso reddito dalla pesca di riduzione.
In questo contesto, LIFE chiede una revisione della MAP del Mar Baltico per includere un piano di recupero del merluzzo e misure per la gestione della passera di mare e della platessa, che sono diventate importanti ma non erano incluse nella versione originale della MAP.